L’Ufficio Studi Gabetti, in collaborazione con Patrigest, ha realizzato uno studio che analizza i trend post Covid nel settore immobiliare per comprendere quali saranno le prospettive per il futuro. Il rapporto prende in esame i comparti residenzale, del retail, degli uffici e alberghiero.
I trend del settore residenziale
Innanzitutto, il comparto residenziale con il suo +3,1% registrato nel terzo trimestre 2020 ha dimostrato di essere il settore più resiliente.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, tra gennaio e settembre 2020, si sono realizzate 374.545 transazioni residenziali. Si tratta del 13,9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, ma il terzo trimestre ha mostrato un’inversione di tendenza con il suo +3,1%.
Il 2020 dovrebbe chiudersi con un calo delle compravendite stimato tra il 15 e il 20% e con una diminuzione dei prezzi nelle aree periferiche o per le tipologie di abitazione che non incontrano le necessità della domanda.
Ci si attende, inoltre, che le opportunità di sviluppo del settore previste dal Decreto Rilancio si concretizzino nel 2021.
I trend post Covid nel settore, secondo Gabetti e Patrigest, saranno cinque. La domanda si orienterà verso case polifunzionali, di dimensioni più ampie e con spazi modulabili. Sarà sempre più importante avere uno spazio per lo smart working e lo spazio esterno sarà sempre più percepito come elemento fondamentale. Nei condomini diventeranno rilevanti servizi comuni come sale polifunzionali o palestre. Infine, ci sarà un interesse verso le seconde case grazie al ricorso allo smart working e alla maggiore propensione a trascorrere periodi di villeggiatura in una propria abitazione.
I trend degli uffici
Per quanto riguarda gli uffici, il rapporto fa specifico riferimento a ciò che è avvenuto a Milano e Roma. Nei tre trimestri del 2020 l’assorbimento stimato per il capoluogo lombardo è stato di circa 204.500 mq, mentre a Roma è stato di circa 57.400 mq, con un sensibile calo rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dal punto di vista degli investimenti capital market, nello stesso periodo il settore uffici si conferma in testa alle preferenze e ha pesato per il 45% del totale pari a 2,4 miliardi di euro.
Le previsioni nel settore sono di una sostanziale stabilità dei canoni di locazione e dei prezzi nelle compravendite. Potrebbe verificarsi, invece, una situazione di morosità o inesigibilità dei canoni.
I trend del settore saranno tre. In primis, cambierà la modalità di progettazione degli spazi, visti i cambiamenti portati dallo smart working. Poi, sarà probabile un maggior distanziamento tra le postazioni di lavoro e, infine, cresceranno i desk condivisi.
I trend del settore retail
Le conseguenze della pandemia e del lockdown si sono fatte sentire pesantemente sul comparto del retail, nonostante ciò si è registrato un aumento della domanda verso la GDO di servizi integrati con la logistica.
Tra l’altro, proprio la logistica continua ad essere uno dei settori più vivaci sia in termini di volumi di investimenti e transazioni, che di nuove realizzazioni e di innovazione tecnologica di prodotto e allestimento. In questo specifico comparto gli investimenti nei tre trimestri sono stati di 670 milioni di euro e si prevede che in futuro sarà sempre di più nel radar degli investitori.
Tornando al retail, nei primi 9 mesi del 2020 gli investimenti nel comparto hanno toccato gli 890 milioni di euro. Le transazioni normalizzate di negozi e laboratori hanno subito un calo del 5,5% rispetto al 2019.
Le previsioni del settore vedono una diminuzione degli investimenti, soprattutto esteri. Nel comparto, l’emergenza sanitaria ha di fatto accelerato tendenze già in atto, a partire dalla modalità omnichannel, con una forte interazione tra online e offline e l’innovazione in primo piano.
Sono quattro i trend riportati dallo studio per il settore retail. Si prevedono cambiamenti nella shopping experience con un maggiore ricorso alle tecnologie, così come un rinnovamento del vending basato sull’uso di distributori automatici. Inoltre, si svilupperanno maggiormente le app per l’acquisto online e crescerà l’uso del pagamento cashless per evitare code e rendere più sicuro lo shopping.
I trend del settore alberghiero
Il settore aveva iniziato il 2020 con un dato positivo, un aumento delle presenze sia degli stranieri che degli italiani rispetto al gennaio dell’anno precedente. Nei mesi successivi il Covid ha portato alla flessione e al successivo stop del mercato.
Gli investimenti registrati nel settore sono stati di 680 milioni di euro e alcune operazioni sono state rinviate a causa della temporanea chiusura delle attività ricettive.
In generale gli investimenti da parte di investitori nazionali e soprattutto internazionali non ripartiranno nell’immediato. Sul medio – lungo periodo, il settore dovrebbe lentamente riprendersi dalla situazione di criticità, con una graduale risalita prima per le strutture ricettive locali e solo a fine 2021 per le strutture business e leisure di caratura internazionale.
I trend legati al settore sono molteplici. Alcuni dei principali sono la maggiore domanda di spazi per smart working, l’uso diurno dell’hotel, una maggiore domanda infrasettimanale e in bassa stagione; ma anche la contaminazione tra business e leisure, la riconversione di spazi vuoti e una maggiore presenza di turismo della terza età e medicale.
Il Team di InstantRender