Ogni trimestre Banca d’Italia realizza un’indagine sul mercato residenziale in collaborazione con Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate (OMI). L’indagine coinvolge più di un migliaio di agenti immobiliari e ne sonda le opinioni sugli andamenti, correnti e attesi, di compravendite, quotazioni, canoni e contratti di locazione.
La situazione al II trimestre
Secondo l’indagine nel II trimestre 2022 prevalgono segnali di stabilità dei prezzi delle abitazioni. Scende, anche se di pochi numeri percentuali, la quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione. Si passa dall’87,6% all’84,9%, restando comunque su livelli storicamente elevati. Anche in questo trimestre più di tre quarti degli operatori hanno venduto esclusivamente abitazioni preesistenti.
Nonostante i tempi di vendita e lo sconto medio sul prezzo richiesto siano ai loro minimi storici, gli agenti segnalano un peggioramento delle condizioni della domanda. La percentuale di operatori che segnalano un incremento dei nuovi incarichi è molto inferiore a quella di coloro che ne registrano una diminuzione.
Per quasi la metà degli agenti, le cause prevalenti di cessazione dell’incarico sono il valore delle offerte ricevute, ritenuto troppo basso dal venditore, oppure i prezzi richiesti, giudicati troppo elevati dai
compratori. Inoltre, è aumentata di circa il 5%, rispetto al trimestre precedente, la quota di chi segnala difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei compratori.
La situazione per le abitazioni in locazione mostra un lieve aumento (dal 77,1% al 78,7%) degli operatori che hanno locato almeno un immobile nel II trimestre. Il saldo tra giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di affitto è lievemente diminuito, ma resta positivo.
Le prospettive per il III trimestre
Le attese delle agenzie per il III trimestre sono peggiorate, sia per il proprio mercato di riferimento sia per quello nazionale. E il pessimismo si riflette anche tenedo in considerazione un orizzonte biennale. Gli agenti prefigurano un’evoluzione dei prezzi al ribasso, con un saldo fra attese di aumento e diminuzione che diviene negativo.
Secondo gli operatori inflazione e guerra in Ucraina stanno influenzando al ribasso sia il numero dei potenziali acquirenti che i prezzi di vendita. Al contrario, è ancora prevalente la quota di chi ritiene che la pandemia stia inducendo un’espansione nella domanda di abitazioni. Così come una diminuzione dell’offerta di abitazioni.
Il Team di InstantRender