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14° rapporto sulla finanza immobiliare di Nomisma

Il 14° rapporto sulla finanza immobiliare di Nomisma, dal titolo “Come abiteremo insieme?” è dedicato alle attese e ai desideri sulla casa delle famiglie italiane.

Il mercato privato

Il quadro che emerge, dopo un anno di pandemia, mostra un Paese comprensibilmente ferito, ma nel quale sta aumentando la fiducia sulle possibilità di risalita. Secondo l’analisi di Nomisma tre famiglie su quattro temono, non a torto, che il sistema economico debba fronteggiare delle difficoltà sia quest’anno che il prossimo, mentre il timore è meno diffuso se riferito al proprio nucleo.

Nonostante il contesto macroeconomico e la possibile fragilità reddituale di molte famiglie, l’interesse per la casa e per il miglioramento abitativo resta inalterato. La risposta delle famiglie ha infatti ribadito come l’abitazione rimanga un’aspirazione che prescinde da valutazioni di carattere congiunturale.

La scommessa sulle capacità di rimborso implicita nelle strategie della maggior parte degli istituti si è riflessa in una dinamica delle erogazioni più marcata rispetto alle previsioni, con conseguente progressivo aumento delle compravendite residenziali, che non pare essersi ancora esaurito.

Le previsioni per i prossimi due anni vedono una sostanziale tenuta delle compravendite immobiliari, con cifre che potranno raggiungere, secondo Nomisma, le 629 mila nel 2021, le 600 mila nel 2022 e le 625 mila nel 2023.

Il mercato corporate

Per quanto riguarda il mercato corporate, il 14° rapporto sulla finanza immobiliare mostra come, seppure in un quadro di contrazione del fatturato, l’attivismo degli investitori domestici abbia almeno in parte consentito di ovviare alla maggior cautela di quelli stranieri.

Nel corso del secondo semestre del 2020, è proseguita l’espansione del comparto dei fondi immobiliari italiani. La crescita degli investimenti ha riguardato i fondi riservati a investitori professionali, mentre è proseguito l’assottigliamento della compagine dei fondi retail.

In prospettiva il segmento corporate potrebbe sostanzialmente resistere anche se con una ricomposizione interna della domanda. Alcuni settori sono stati momentaneamente accantonati, come gli alberghi, altri sono andati in auge con la pandemia, come residenziale e logistica. Le incognite restano legate al terziario, in particolare uffici, direzionale e retail.

Il Team di InstantRender