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Immobili residenziali: ecco quali sono i rendimenti

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha stilato un report relativo ai rendimenti degli immobili residenziali nelle città italiane nel primo semestre 2021. Le città con il rendimento medio più elevato sono Verona (6,1%), Genova e Palermo a pari merito (6%). In linea generale l’interesse verso l’acquisto di abitazioni da mettere a reddito resta elevato, anche se si registra un lieve calo nel primo semestre 2021 rispetto al 2020 (si è passati dal 16,8% al 16,3%).

Immobili residenziali: dove si investe e in cosa

Chi acquista per investimento predilige zone in cui siano presenti atenei, uffici e servizi e aree in cui siano previsti interventi di riqualificazione. Inoltre, la tipologia di immobile più interessante per gli investitori è il bilocale (39,9%), seguito al 31% dal trilocale. I bilocali sono gli appartamenti più cercati da chi è interessato all’affitto, mentre, in seguito alla pandemia e alla ricerca di spazi più ampi, la richiesta di trilocali in affitto sta subendo un aumento.

Elemento importate per chi investe nel mattone non è solo il rendimento da locazione, ma anche la rivalutazione del capitale. Dal 1998 al primo semestre 2021, considerando le grandi città, la rivalutazione degli immobili residenziali è stata del 38,2%. In particolare, Milano è la città in cui è stata registrata la rivalutazione più alta (107,7%), seguita da Firenze (66%) e Napoli (64,3%).

Gli investimenti nelle principali città

A Milano i rendimenti più elevati si segnalano nei quartieri di Vialba Amoretti e di Forze Armate rispettivamente con 7,3% e 6,4%. Quelli più bassi si trovano nelle zone centrali. Gli investitori si rivolgono anche quartieri come Porta Venezia, San Siro, Bocconi, viale Padova e Maciachiniche che sono interessanti soprattutto per i futuri lavori di riqualificazione.

A Roma si registrano rendimenti annui lordi del 4,6% con punte del 10,6% in un quartiere periferico come Trullo. Nelle zone centrali non si raggiunge il 3%. In alcune zone universitarie della capitale ci sono rendimenti annui lordi del 4-5%, e si sta tornando ad investire nelle zone intorno ad aree turistiche.

Firenze ha i rendimenti annui lordi più contenuti, 3,8%, con punte del 5,2% nel quartiere di Novoli-Guidoni. E proprio in questo quartiere si concentrano le compravendite di chi acquista per investimento, che in città rappresentano il 19,1% del totale. I rendimenti annui lordi più contenuti si registrano nei quartieri di San Quirico (3%) e Mazzini-Oberdan (3,1%).

A Napoli, negli ultimi anni, complici anche gli importanti flussi turistici, la componente per investimento è salita al 35% del totale di quelle realizzate attraverso la rete Tecnocasa. Gli investimenti si indirizzano nelle zone dove i prezzi sono più bassi, come Gianturco (8,4%), Pallonetto a Santa Lucia (7,9%), Sanità (7,5%). In particolare, in quest’ultimo quartiere e nel centro si rileva una buona domanda di locazione.

A Torino il rendimento annuo lordo più elevato si tocca nei quartieri di Sassi-Superga (9,0%), Borgo Vittoria-zona Mercato (7,8%) e Barriera di Milano (7,1%). Sono zone periferiche, spesso con un’offerta di tipologia popolare e dai prezzi contenuti, ma con una buona domanda di immobili in affitto. I rendimenti più bassi si segnalano nelle zone più signorili, mentre piacciono per investimento le zone universitarie, tra queste San Salvario-Università (3,6%) e Cenisia-Adriano-Politecnico (4,3%).

A Bologna è il quartiere di Borgo Panigale che mette a segno il rendimento annuo lordo più elevato (5,9%) seguito dal quartiere di Lavino di Mezzo (5,6%). Anche qui i rendimenti annui lordi più contenuti si segnalano nel centro storico, dove si scende a 2,9%. La maggioranza degli investitori si orienta verso i quartieri di San Donato e San Donnino, dove si trovano l’università, l’ospedale Sant’Orsola, la sede della Regione, la Fiera di Bologna, la sede dell’Unipol, il centro direzionale della Guardia di Finanza.

Il Team di InstantRender