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Riqualificazione degli edifici ed economia circolare

Lo studio “Building renovation: where circular economy and climate meet” pubblicato da AEA, l’Argenzia Europea dell’Ambiente, ha messo in stretta correlazione la riqualificazione degli edifici e l’economia circolare.

Uno dei “messaggi chiave” del rapporto è infatti che la ristrutturazione gioca un ruolo centrale nel rinnovamento e nell’efficentamento energetico degli edifici esistenti. Inoltre, rappresenta un importante elemento per il raggiungimento di un’Europa a emissioni zero entro il 2050.

Secondo l’AEA l’economia circolare applicata alla riqualificazione degli immobili avrebbe un grande potenziale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. E ciò accadrebbe evitando l’uso di nuovi materiali da costruzione negli interventi di ristrutturazione. Il rinnovamento degli edifici permette inoltre di ridurre le emissioni riducendo la domanda di nuove costruzioni. Queste infatti consumando un maggior numero di materiali, producono anche un maggior numero di emissioni.

Gli edifici consumano molte risorse materiali ed energetiche e le emissioni incorporate, che considerano quelle rilasciate dall’estrazione delle risorse naturali e dalla loro trasformazione in materiali da costruzione, rappresentano quasi un quarto delle emissioni del ciclo di vita dell’attuale parco edilizio dell’Unione Europea.

Ristrutturazione circolare

Dallo studio emergono tre obiettivi principali che si possono ottenere attraverso la ristrutturazione circolare. In primis una durata maggiore della vita degli edifici che prevede un aumento dell’intensità di utilizzo degli stessi, ma anche la scelta di materiali e prodotti che durino di più. È anche importante riqualificare evitando le demolizioni.

Un altro obiettivo è la riduzione dei materiali di consumo. È importante usare le risorse in maniera più efficiente, massimizzando l’uso di materiali riciclati e accrescendo le strategie di riuso.

L’ultimo obiettivo fa riferimento all’uso di nuovi materiali con un alto potenziale di circolarità e riutilizzo. Ad esempio utilizzare facciate pre-fabbricate permetterebbe di risparmiare il 25% dei materiali rispetto a quelle non pre-fabbricate. Altre opzioni sono l’utilizzo di prodotti e materiali bio o naturali.

L’Unione Europea sta pianificando una roadmap che porti a una riduzione delle emissioni di gas serra dagli edifici entro il 2050. Il rapporto presentato mostra dunque come l’applicazione dei metodi di ristrutturazione circolare possa avere effetti sia sulla riduzione del consumo di risorse sia sulle emissioni di gas serra.

Il Team di InstantRender