RE/MAX Italia ha presentato un’analisi sul mercato immobiliare nel I semestre 2022 realizzata dal suo Centro Studi di RE/MAX Italia, dal Centro Studi di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24MAX.
Dopo la ripresa del settore immobiliare del 2021, i primi mesi del 2022 mostrano segnali di continuità dell’andamento positivo. Il primo trimestre 2022, infatti, registra transazioni superiori ai livelli pre pandemici e a quelli rilevati nel Q1 2021.
In Italia il numero di transazioni per i settori commerciale, direzionale e residenziale nel Q1 2022 è stato di 195.270 unità, contro le 173.804 del 2021 (+12%) e le 148.652 del 2019 (+31%).
Secondo lo studio risulta difficile la previsione per i prossimi mesi. Le attese positive riguardanti lo scenario economico italiano, che avrebbero fatto sperare in ripercussioni anche sul settore immobiliare, sono state di recente riviste al ribasso dall’OCSE sia per il 2022 che per il 2023. Inoltre, la continua evoluzione delle tensioni geopolitiche aggiunge incertezza all’andamento nel corso del 2022. A ciò si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento e l’inflazione che ha caratterizzato la ripresa economica e che sarà determinante per le scelte di politica monetaria con impatti significativi sull’economia.
I dati del mercato residenziale
La distribuzione mensile delle transazioni residenziali del 2022 segue l’andamento del 2021. Il secondo trimestre 2022 ha registrato un maggior numero di transazioni rispetto al primo, con una crescita
più stabile. Il mese più forte è stato marzo. Probabilmente sui mesi successivi iniziano a pesare le
incertezze macro-economiche dovute allo scoppio del conflitto in Ucraina e il rialzo dei prezzi.
La riduzione del potere di acquisto delle famiglie e la maggiore selettività degli istituti di credito in fase di erogazione comporteranno una riduzione del numero di compravendite che resteranno probabilmente al di sotto delle 700 mila unità fino al 2024.
Dall’analisi risulta che gli appartamenti venduti in Italia sono prevalentemente trilocali (40%), seguiti da bilocali e quadrilocali. Rispetto all’anno scorso, gli immobili con metrature più ampie sono penalizzati, forse a causa dell’aumento dei prezzi. Il trilocale resta preferito in tutta Italia, ma al Sud e nelle Isole si
osserva una prevalenza di immobili con più di quattro locali, a discapito di bilocali e monolocali. Nel Centro Italia sono transati un numero maggiore di bilocali, anche se in numero inferiore rispetto alle aree del Nord Italia. Si trovano in Basilicata gli immobili con le metrature più ampie (110 mq circa).
La distribuzione delle transazioni vede una concentrazione maggiore in Lombardia rispetto al resto delle regioni italiane, segue il Lazio. Tra le regioni del centro si distingue inoltre la Toscana; al Sud Puglia e Sicilia.
Nei primi sei mesi del 2022 l’effetto combinato dell’aumento del numero delle transazioni e della diminuzione degli incarichi, si traduce in una crescita dell’indicatore relativo. Nel secondo semestre si passa dal 17% registrato nel 2020, al 27% nel 2021 fino al 29% di quest’anno. Il tema più importante è la difficoltà ad acquisire nuovi incarichi. Una tendenza che si osserva principalmente nelle aree che negli ultimi anni hanno dimostrato maggiore dinamismo, come Milano e Roma.
Per quanto riguarda i giorni di permanenza di un immobile sul mercato, in caso di locazione, nel secondo trimestre si registra il passaggio da 73 giorni nel 2021 a 58 nel 2022. Mentre per la vendita si passa da 140 a 143 giorni.
Infine, dall’analisi sociodemografica condotta sui mutui erogati, si osserva un aumento degli acquirenti nelle fasce d’età 24-35 e 35-45. Per la maggior parte si tratta di dipendenti a tempo indeterminato che
rappresentano circa il 75% del totale; seguono le partite iva, poco sotto il 10%. Rispetto al 2021 si rileva una percentuale maggiore di coniugati. Leggermente più alta la percentuale degli uomini, in diminuzione però rispetto al 2021, passano quindi dal 55,17% al 54,30%.
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Il Team di InstantRender