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Calo di immobili messi all’asta

Secondo le analisi dell’osservatorio Cherry Brick della startup fintech Cherry Srl, gli immobili messi all’asta nel secondo quadrimestre del 2022 sono diminuiti del 14% rispetto ai primi quattro mesi dell’anno. Si tratta di circa 60.000 immobili per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a € 9,5 miliardi (-17% rispetto al primo quadrimestre).

Nel 57% dei casi le aste hanno avuto come oggetto immobili di tipo residenziale, mentre uno su cinque era commerciale e il 3% apparteneva alla tipologia industriale.

La base d’asta media delle vendite svoltesi nel secondo quadrimestre del 2022 ammonta a € 160.000, in diminuzione del 3% rispetto al valore del primo quadrimestre. In particolare, diminuisce in questa seconda parte del 2022 la base d’asta media degli immobili residenziali, pari a € 128.000, e degli impianti sportivi, pari a € 578.000, entrambe in calo di circa il 9%. La base d’asta media degli immobili industriali (€ 631.000) è invece in linea con il primo quadrimestre, mentre quella degli immobili commerciali, pari a € 180.000, registra un aumento del 4%.

Gli immobili messi all’asta per regioni e città

La Lombardia è la regione in cui si è tenuto il maggior numero di aste (8.309 immobili). Si tratta del 14% dei lotti andati all’asta sul territorio nazionale. Seguono la Sicilia (7.142) e il Lazio (5.808). Il 70% delle aste si è svolto tra Nord Ovest, Sud e Centro Italia. Quest’ultimo concentra il 25% dei lotti messi in vendita in tutta la Penisola, mentre il 13% e il 17% si trovano rispettivamente nel Nord Est e nelle Isole.

Tra le città capoluogo, Roma è la prima per numero di beni oggetto di tentativi d’asta, 1.319, seguita da Napoli (550) e Catania (443). Tra le province, invece, alla città metropolitana di Roma, con 3.457 lotti, seguono Catania (1.825) e Perugia (1.794). I tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste sono Roma (1.815) e Milano (1.694). Entrambi hanno registrato un calo delle vendite pubbliche rispettivamente del 10% e del 20%.

Il Lazio si conferma la regione con i lotti il cui valore minimo all’asta è stato mediamente più alto, pari a € 216.000. Si tratta comunque di un valore in calo di oltre il 22% rispetto a quello registrato nel primo quadrimestre. Tra le regioni che evidenziano una base d’asta superiore alla media nazionale ci sono Trentino – Alto Adige, Veneto, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata, Sardegna e Marche. Agli ultimi tre posti figurano invece Piemonte (€ 91.000), Calabria (€ 112.000) e Sicilia (€ 116.000).

Tra maggio e agosto sono stati pubblicati nel Portale Vendite Pubbliche nuovi avvisi d’asta per oltre 55.000 lotti, in calo del 30% rispetto al numero di pubblicazioni censite nei primi quattro mesi dell’anno. Il 14% degli immobili è localizzato in Lombardia e l’11% in Sicilia e nel Lazio. A livello territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (25%), seguito da Nord Ovest e Sud (23%), Isole (17%) e Nordest (12%). Tra le città, invece, Roma è la prima in Italia per numero di aste censite, 1.680, seguono Catania (376) e Palermo (361).

Il Team di InstantRender